Magazine 4/23 -

L’euro diventa digitale

Numerose banche centrali in tutto il mondo sono impegnate in progetti legati alla creazione di una moneta digitale. Ma cos’è l’euro digitale e quando arriverà?

Che cos’è l’euro digitale?

Non è una nuova valuta, ma solo la forma digitale dell’euro, utilizzabile al pari del denaro contante e come complemento ad esso, ma in formato virtuale. 

Si tratta quindi della moneta digitale della Banca centrale europea (BCE), che ne garantisce la validità e il futuro utilizzo nei 19 Paesi dell’Eurozona. 

 

Quali sono i vantaggi?

Già oggi, molte persone preferiscono avvalersi dei sistemi di pagamento digitali e fanno sempre meno ricorso ai contanti. Un euro digitale emesso dall’Eurosistema rappresenta pertanto un “ancoraggio” monetario nell’era digitale, trattandosi di un bene pubblico in grado aumentare l’efficienza delle operazioni di pagamento e ridurre costi e l’impatto ambientale, ma al contempo anche di contenere i rischi delle transazioni non regolamentate. L’euro digitale è sicuro e non è soggetto alle fluttuazioni del mercato, perché sostenuto dalla BCE, al contrario delle criptovalute, dietro alle quali non esiste un’entità identificabile che ne risponda.

L’euro digitale è destinato ad avere successo?

La sua affermazione dipende dai vantaggi che offre agli utenti i quali, in base ad alcuni studi, indicano tra i più importanti l’ampia accettazione, la facilità d’uso, i bassi costi, l’alta velocità, la sicurezza e la privacy. Gli esercenti, invece, ne apprezzano principalmente i costi contenuti, l’usabilità e l’integrazione con i sistemi esistenti. La configurazione dell’euro digitale, attualmente in fase di elabo­razione, svolge pertanto un ruolo decisivo, poiché deve offrire un valore aggiunto rispetto alle soluzioni esistenti.

 

Quali sono i tempi previsti?

La BCE sta conducendo una fase di studio che si protrarrà fino all’autunno del 2023. Quindi, sarà la volta del Consiglio direttivo della BCE, del Parla-mento europeo e degli Stati membri, chiamati a esprimersi sull’introduzione definitiva. Se si pronunceranno a favore, sarà necessario un adegua­mento della legislazione europea, cui seguirà una fase di attuazione che potrebbe durare due o tre anni. La Cassa Raiffeisen dell’Alto Adige segue questo processo tramite il “Gruppo di Lavoro Euro digitale” istituito dall’ABI, cui aderisce.