Incantevole percorso primaverile ad anello in Trentino
Civezzano – Monte Calisio – Bosco.Quando le cime dell’Alto Adige sono ancora innevate, ci spostiamo più a sud, in Valsugana, nei pressi di Trento.
Dati del tour
Lunghezza: 15,8 km
Tempo di percorrenza: 5:20 h
Salita: 809 m
Discesa: 807 m
Grado di difficoltà: media
Descrizione del percorso
Partendo dal Forte di Civezzano, imbocchiamo il sentiero n. 5a fino alle “Cave di Pila”, passando poi al n. 403b e al n. 403 fino a Monte Calisio. Proseguiamo in direzione di Forte Casara, sul tracciato n. 421 in direzione di Fornace e raggiungiamo Bosco sul n. 420. Arrivati a Civezzano, riprendiamo il sentiero n. 1 fino alle Cave di Pila e al Forte di Civezzano.
guida naturalistico-paesaggistica
“Prima del tour, vi consigliamo una sosta a Maso Cantanghel, dove è possibile acquistare il delizioso vino da degustare poi su Monte Calisio”
Olav Lutz, guida naturalistico-paesaggistica, olav.lutz@rolmail.net
Prima di Pergine, lungo i pendii soleggiati, è adagiato il paesino di Civezzano. Quest’area, strategicamente importante durante la Seconda Guerra Mondiale, era considerata la cruna di un ago e, pertanto, doveva essere difesa o bloccata.
Forte di Civezzano
La nostra escursione prende il via dal Forte di Civezzano. Seguiamo il sentiero n. 5a e raggiungiamo le famose “Cave di Pila”, la cui pietra bianca un tempo veniva utilizzata per la costruzione di ponti, pavimentazioni e scale. Il luogo sembra un museo all’aperto, anche se attualmente vi brucano le pecore, mentre i cani le sorvegliano. Aggiriamo il recinto e saliamo. Arriviamo prima a Dos Castion e poi a Campel sul tracciato n. 403b che si snoda lungo il crinale. Attraversiamo una pineta, passando sul sentiero n. 403, che ci conduce verso Monte Calisio. Durante il tragitto, incontriamo numerose fornaci, segno che la roccia di questa zona doveva essere ideale per la produzione di calce.
Monte Calisio
Dopo un’ora e mezza raggiungiamo Monte Calisio, da cui si gode di una splendida vista sulla Val d’Adige, la Valsugana, il Brenta e Monte Bondone. Ovunque sono ancora visibili postazioni e bunker ben conservati, che ci ricordano l’importanza di questo colle durante la guerra. Continuiamo in direzione di Forte Casara. Una volta arrivati, scopriamo un cancello aperto e ci avventuriamo all’interno. Lungo il percorso, notiamo un numero considerevole di buche nel terreno, probabilmente lasciate dalle bombe cadute durante la guerra.
Castello Bosco
A Dolasi imbocchiamo il sentiero n. 421 in direzione di Fornace, passando al n. 420 fino a Bosco e Castello Bosco, per poi proseguire sul n. 15 in direzione di Magnago. Sui terrazzamenti in pietra, matura un vino eccellente e molto apprezzato. Dopo un’altra mezz’ora, ci ritroviamo nuovamente in centro a Civezzano. Sul tracciato n. 1 facciamo ritorno alle “Cave di Pila” e, quindi, al Forte di Civezzano, il nostro punto di partenza.