Far sentire la propria voce e partecipare
Cosa unisce il titolare di una torrefazione, un tecnico radiologo e un commerciante di rottami? Sono tutti soci di una Cassa Raiffeisen e, quindi, fanno parte di una comunità forte che comprende circa 78.000 persone.
“Con Raiffeisen, è stato amore a prima vista”, ci rivela Giancarlo Tomelini. Questa “relazione” è iniziata quando, all’età di 19 anni, ha chiesto un prestito alla sua Cassa locale. “Mi è stato subito offerto un sostegno e, sin dall’inizio, ho percepito una fiducia reciproca”. Tomelini è il titolare di Lamafer, un’azienda familiare alla seconda generazione che si occupa di commercio e riciclaggio di rottami metallici, smal-timento e gestione di rifiuti. “Siamo cresciuti”, ci dice, “perché offriamo un buon servizio e lavoriamo in modo preciso e corretto, aspetti che sono stati premiati”. Attivo nel campo del riciclaggio da 50 anni – “molto prima che questo settore acquisisse la reputazione che ha oggi”, come aggiunge ridendo – da allora ha avuto al suo fianco la Cassa Raiffeisen. “Diventare socio è stato un percorso naturale”, afferma.
Obiettivo di ogni cooperativa è la promozione dei propri soci.
Erika Hofstätter e Giancarlo Tomelini, Lamafer
Valentin Hofer, Caroma Kaffee
Julia Pescoller, tecnico radiologo
Voce in capitolo
In veste di socio, Giancarlo Tomelini fa parte di una comunità solidale di persone che condividono analoghi interessi economici. A differenza di altre banche, organizzate sotto forma di società di capitale, una Cassa Raiffeisen è una cooperativa basata sui suoi membri.
I soci hanno diritto a essere informati e a partecipare alle decisioni della banca, ne approvano annualmente il bilancio ed eleggono i componenti del consiglio di amministrazione e di sorveglianza, determinandone l’orientamento futuro. A ogni scelta si applica il principio democratico, secondo cui ogni membro ha un unico voto (a differenza delle società per azioni), ciascuno del quale ha un suo peso.
Interessanti valori aggiunti
L’adesione offre anche vantaggi economici. Di regola, i soci beneficiano di condizioni migliori, come spese di gestione inferiori, ma godono anche di eventi esclusivi e di offerte speciali, come l’assicurazione sanitaria dedicata Quest’ultima è stata anche una delle ragioni per cui Julia Pescoller è diventata socia della Cassa Raiffeisen Val Badia. “Trascorro molto tempo in montagna e in viaggio, quindi, per me una buona assicurazione sanitaria vale oro”, ci racconta. Come molti altri, è arrivata alla Cassa Raiffeisen grazie ai legami familiari: padre, nonno, fratello, tutta la famiglia è cliente. “È bello far parte di una comunità che aiuta e sostiene la popolazione”, aggiunge Julia, che opera come tecnico radiologo in radioterapia.
Operato economico e solidale
In Alto Adige sono attive 39 Casse Raiffeisen, presenti in quasi tutte le località e le valli. I depositi dei clienti del bacino d’utenza vengono erogati alle imprese e ai cittadini della stessa area sotto forma di prestiti, di cui per legge almeno il 50% deve essere concesso ai soci. Il denaro viene quindi impiegato laddove viene prodotto, mentre gli utili non vengono distribuiti, ma accantonati alle riserve per rafforzare il patrimonio.
Una parte è destinata a donazioni e al sostegno di iniziative sociali, associazioni ed eventi locali nell’ambito di accordi di sponsorizzazione. Questa idea è condivisa da circa 78.000 soci in tutta la provincia: scopo della cooperativa, sancito anche dalla legge, è la promozione dei soci. Le modalità di sostegno vengono decise da ogni singola Cassa Raiffeisen a livello locale e devono essere adeguate al bacino d’utenza e alla sua popolazione.
I soci godono di uno “status” speciale. Alla Cassa Raiffeisen di Prato-Tubre, come riferisce il direttore Werner Platzer, esiste un comitato consultivo composto proprio da loro. “Spesso sono invitati a confrontarsi su importanti tematiche che stanno loro a cuore, ma anche alla presentazione di progetti: cerchiamo sempre di mantenerci in contatto, anche tramite l’organizzazione di concerti e conferenze, e siamo a disposizione per qualunque informazione. Vogliamo dimostrare che Raiffeisen ha un volto, che chiunque può rappor-tarsi con gli altri senza barriere: le persone sono al centro di tutto ciò che facciamo”.
Ottenere di più insieme
Anche Valentin Hofer condivide esperienze analoghe. Fondatore e titolare della torrefazione Caroma di Fiè, è sempre stato un cliente Raiffeisen, ma è diventato socio solo dopo le vicende vissute in fase di costituzione dell’azienda. “Siamo stati supportati attivamente dalla Cassa Raiffeisen in un momento molto delicato, dopotutto la nostra è un’atti-vità piuttosto insolita”, ci racconta, “e con Raiffeisen mi sono sempre sentito in buone mani”. Quando gli è stata prospettata la possibilità di diventare socio, ha accettato di buon grado. Questi sono solo tre esempi per decine di migliaia di persone.
“Essere socio significa soprattutto identificarsi con i valori di una banca cooperativa”, afferma Werner Platzer. Il Leitmotiv è l’unione delle forze: i soci si assumono la responsabilità, contribuiscono a un “progetto” di più largo respiro e, in cambio, possono contare sul sostegno fornito dai servizi della loro banca. La cooperazione e la solidarietà sono la base del successo, un principio che oggi sempre più giovani abbracciano.
“Cooperativa, la forma d’impresa del futuro”
Per Werner Platzer, direttore della Cassa Raiffeisen di Prato-Tubre, l’adesione dei soci riveste un’importanza crescente. Ci parla dei diritti e doveri dei soci, dell’impegno dei giovani e della sostenibilità, che sta acquisendo un peso sempre maggiore.
Sig. Platzer, perché un altoatesino dovrebbe diventare socio di una Cassa Raiffeisen?
Werner Platzer. La Cassa Raiffeisen è orientata al sostegno dei suoi membri, cui offre servizi bancari e finanziari adeguati e di cui stabilisce autonomamente le condizioni, spesso riservando loro un trattamento di favore. Il socio ha voce in capitolo nell’assemblea generale, contribuendo così allo sviluppo del contesto in cui vive. Attribuiamo grande importanza anche all’attenzione e al coinvolgimento delle donne, che dovrebbero aderire alla cooperativa ed essere presenti nei suoi organi decisionali al pari degli uomini, anche se ad oggi non siamo ancora a un buon punto.
Un socio ha anche dei doveri?
Certamente, tra cui quello di collaborare attivamente e strettamente con la sua Cassa Raiffeisen per quanto riguarda l’operatività bancaria, ma anche partecipare all’assemblea generale e non fare nulla che possa arrecarle pregiudizio.
Si contano molti giovani tra le fila dei soci?
E questa tendenza è in linea con lo spirito del tempo? Penso che esista un vivo interesse. I giovani pensano al futuro e sono disposti a dare il proprio contributo, partecipando e facendosi coinvol- gere, consci del fatto che, in materia di sostenibilità, la Cassa Raiffeisen svolge e continuerà a svolgere un ruolo importante a livello locale. Stiamo compiendo molti piccoli passi: ad esempio, quattro alunni di una quarta classe della scuola secondaria di Malles collaboreranno presto con noi per individuare l’impronta ecologica della banca.
Ritiene che la società cooperativa sia la forma d’impresa del futuro?
Sì, ne sono convinto, perché queste realtà sono sostenibili per definizione, in particolare quelle Raiffeisen.Il nostro approccio non è miope, ma è intergenerazionale e rivolto al domani: l’intento è quello rendere il futuro più sostenibile e vivibile, obiettivo che possiamo raggiungere più facilmente all’interno di una grande comunità che individualmente.