Cima di Tel nel Gruppo di Tessa
Tour nel Meranese
Dati del tour
Lunghezza: 13,7 km
Tempo di percorrenza: 6.00 h
Salita: 1.604 m
Discesa: 1.592 m
Grado di difficoltà: difficile
Descrizione del percorso
Dalla stazione a monte sul Gigglberg, prendiamo il sentiero n. 2 fino alla vetta, da cui scendiamo verso il Rio di Snodres e poi sul n. 8 fino al rifugio Nasereit. Da qui seguiamo il segnavia n. 24 per tornare alla stazione a monte del Gigglberg.
guida naturalistico-paesaggistica
“Dopo inverni con abbondanti nevicate, il manto nevoso permane anche per tutta l’estate. È quindi consigliabile portare con sé buone calzature, bastoncini e ghette”
Guida naturalistico-paesaggistica Olav Lutz, olav.lutz@rolmail.net
L’escursione alla Cima di Tel di quasi 3.000 metri ha tutte le carte in regola per essere classificata come difficile tour ad alta quota, caratterizzato da salite ripide, passaggi impegnativi, cascate, nevai e una disagevole discesa.
Di prima mattina, saliamo sul Giggelberg con la prima corsa della funivia Texel. Una volta arrivati, imbocchiamo il sentiero n. 2 in ripida salita – qui l’approccio graduale dobbiamo proprio scordarcelo. Superato un bacino irriguo, il sentiero prosegue nel bosco. Per raggiungere la vetta si devono mettere in conto quattro ore e mezza, un dato certamente poco motivante, ma a cui riusciamo a non pensare, metro dopo metro, lungo l’ascesa. Ben presto oltrepassiamo il limite boschivo e continuiamo a salire lungo i ghiaioni di una valle laterale. Le marmotte fischiano da lontano, annunciando il nostro arrivo. Attraversiamo la vallata a sinistra fino a raggiungere il primo passaggio ripido sulla sella, consigliato solo agli escursionisti preparati che non soffrono di vertigini.
Proseguiamo in salita fino alla vetta, che raggiungiamo dopo ben tre ore e mezza. A questo punto è necessaria una pausa: non essendoci punti di ristoro, ci rifocilliamo con ciò che abbiamo portato nello zaino.
Una vista gratificante
Da qui si gode di una magni- fica vista sull’intera regione dell’Ortles e sul Gruppo di Tessa fino alle Dolomiti. In lontananza, ci salutano lo Tschigat e la maestosa Cima Fiammante. Dopo l’immancabile foto in vetta, proseguiamo sul sentiero, inizialmente in cresta, fino a scendere nella valle di destra, ammantata di bianco anche a luglio inoltrato quando l’inverno è particolarmente nevoso, per cui procediamo molto lentamente. Il sentiero scende a fondovalle, dove la neve si scioglie, plasmando i ruscelli con incantevoli meandri (anse fluviali).
Proseguendo lungo la vallata, prendiamo a destra, dove il percorso si fa nuovamente ripido, seppur in buone condizioni. Tuttavia, le tre ore necessarie mettono a dura prova gli escursionisti meno allenati. Esausti, raggiungiamo il rifugio Nasereit, dove ci godiamo una torta fatta in casa, per poi risalire fino alla stazione a monte del Gigglberg.