Magazine 01/20 -

Un congedo senza rimpianti

A fine dello scorso anno, il direttore Anton Josef Kosta è andato in pensione. Durante il suo mandato, la Cassa Raiffeisen di Brunico si è trasformata da piccolo istituto di credito locale in una delle maggiori banche cooperative dell’Alto Adige. In quest’intervista, ci spiega perché è certo che “l’opera della sua vita professionale” è in buone mani.

Foto: Harald Wisthaler, Manuel Kottersteger


 

Anton Josef Kosta:
“Per me è stata una gioia e un onore farmi portavoce del pensiero cooperativo nell’epoca moderna, rendendolo più tangibile per i collaboratori, i soci e i clienti”

 


Sig. Kosta, dopo 25 anni trascorsi in veste di direttore della Cassa Raiffeisen di Brunico e oltre 40 anni nell’universo Raiffeisen, ora è in pensione.
Anton Josef Kosta. Per prima cosa ho dovuto abituarmi all’idea… Lasciare la “mia impresa” è stata una nuova esperienza, legata a molte emozioni. Per farlo al meglio, ci siamo preparati intensivamente, iniziando molto presto con la fase di transizione. Nella certezza di essere riusciti in questo intento, oggi guardo con gratitudine e serenità alla mia carriera professionale.

Quella di Brunico è la maggiore Cassa Raiffeisen altoatesina, conosciuta per lo spirito pionieristico e la sua forza innovativa. A cosa riconduce tutto questo?
In veste di direttore mi sono sempre impegnato per mettere al centro il bene collettivo: per me era essenziale coinvolgere tutti i collaboratori nel progresso della banca, supportandoli nella loro creatività ed entusiasmo. Da questo modello partecipativo sono scaturite numerose idee innovative, successivamente messe in atto, come la nostra cultura imprenditoriale fondata sui valori, le particolari forme di consulenza (ad es. il “risanamento di posizioni creditizie”), ma anche spunti per la promozione della comunità locale, come il progetto di sviluppo dei piccoli centri abitati. Il fatto che ciò sia riuscito per molti anni, mi riempie di gioia e di orgoglio.

Nelle linee guida della Cassa Raiffeisen di Brunico è sancito il principio “Più valore alla vita”. Che cosa significa?
Siamo una banca cooperativa che vanta un forte radicamento con la comunità locale e il cui intero operato è orientato alla missione solidaristica e ai valori cooperativi. Con i nostri servizi intendiamo offrire un vero e proprio valore aggiunto al singolo e alla regione. Responsabilità, fiducia, stima, onestà ed entu­siasmo non sono soltanto parole, bensì valori vissuti quotidianamente con i nostri soci e clienti.

Esiste un “principio di successo” che ha interiorizzato e a cui si è votato nel Suo operato?
Sono un credente e amo partecipare ai pellegrinaggi: nel corso degli anni, l’autoriflessione è diventata quasi un’abitudine. Nell’interazione con gli altri cerco, per quanto possibile, di vivere secondo le regole dei monaci benedettini, ovvero umiltà, obbedienza e “hilaritas” (gioiosa serenità): in sostanza significa ascoltare attentamente, rimanere con i piedi per terra e vivere serenamente, lasciando spazio allo spirito e al buonumore, ma anche agli errori. Questo atteggiamento non ha come obiettivo primario il successo, bensì l’armonia all’interno di una comunità, la quale rende possibile il successo.


 

Anton Josef Kosta:
“Chi è umile e porta avanti il suo operato con gioia ed entusiasmo al servizio degli altri, non solo può fare grandi cose, ma otterrà anche un grande ritorno”

 


Il Suo mandato è stato caratterizzato da numerosi sviluppi e cambiamenti nel settore bancario. Quali sono, attualmente, le sfide principali?
Stiamo assistendo a una profonda trasformazione, che rende ogni situazione più frenetica e complessa. Il basso livello dei tassi, la digitalizzazione e la normativa sempre più stringente costituiscono il quadro che porta con sé molti cambiamenti e nuove opportunità.

La sfida consiste proprio nell’affrontare tali trasformazioni e “cavalcarle” strategicamente, ma sempre con fiducia. Le questioni riguardanti il futuro devono sempre essere affrontate dal punto di vista dei clienti e delle loro esigenze: quali sono i bisogni che le banche devono soddisfare oggi e in futuro? In quali ambiti possono ridurre la crescente complessità a favore delle persone e delle imprese, creando valore aggiunto? La Cassa Raiffeisen di Brunico si è occupata intensamente di tali questioni all’interno della consulenza cooperativa, sviluppandosi sempre di più verso una banca di consulenti.

LA CASSA RAIFFEISEN DI BRUNICO IN CIFRE

  • 1,4 mdl. euro totale di bilancio
  • 24.200 clienti
  • 6.000 soci
  • 145 dipendenti
  • 11 filiali e succursali
  • Nominata “Banca dell’anno” (Victor Award, 2014 e 2017)

 


Che cosa vorrebbe lasciar detto al Suo successore?
Di solito, quando si lascia detto qualcosa a qualcuno, è perché si parte dal presupposto di saperne di più dell’altro. Fortunatamente non è il caso nostro: possiamo contare su un’affiatata squadra operante ai massimi livelli, i cui componenti remano tutti nella stessa direzione. Georg Oberhollenzer, da 26 anni nella Cassa Raiffeisen e dal 2010 nella direzione, raccoglierà il mio testimone, mentre Gerald Hopfgartner, a lungo responsabile del reparto Private Banking, assumerà la funzione di vicedirettore. Nel corso degli anni, entrambi sono diventati due eccellenti dirigenti, che porteranno a termine il loro compito con massima competenza specialistica ed entusiasmo.

Quali progetti ha per la pensione? E sarà davvero un periodo di riposo?
Non intendo fare programmi: per il momento, ho un lungo elenco di libri cui voglio finalmente dedicarmi “in santa pace”. Poiché rivesto alcune cariche da consigliere e sindaco, non percepisco ancora questa fase di “riposo”.

Mi considero un portavoce dell’idea cooperativa e voglio portare avanti questo servizio alla comunità anche da pensionato: di possibilità ce n’è più d’una e non vedo l’ora di darmi da fare. Pertanto, il mio più che un vero e proprio congedo, è una partenza verso nuovi lidi.

Georg Oberhollenzer und Gerald Hopfgartner

Da sx. a dx.: Georg Oberhollenzer, direttore della Cassa Raiffeisen di Brunico, e il suo vice Gerald Hopfgartner

Anton Josef Kosta

Classe 1957, Anton Josef Kosta ha iniziato la sua carriera professionale nel 1976 come revisore della Federazione Raiffeisen. Nel 1987 è stato nominato direttore della Cassa Raiffeisen della Valle Isarco e nel 1994 ha assunto la direzione della Cassa Raiffeisen di Brunico. Durante il suo mandato, quest’ultima si è sviluppata sino a diventare la maggiore banca cooperativa della Provincia. Kosta è riconosciuto e apprezzato, sia nelle aree germanofone che nell’Italia settentrionale, come banchiere innovativo e straordinario fautore del networking.