Magazine 02/21 -

L’importanza di una tutela patrimoniale

Gli anziani hanno bisogno di una forma di protezione particolare, che ne salvaguardi l’indipendenza economica e la scelta abitativa. In quest’intervista Walter Crepaz, presidente del Consiglio notarile di Bolzano, ci spiega come possono venirci in aiuto le norme giuridiche e gli aspetti cui prestare maggiore attenzione.

Foto: stock adobe

Sig. Crepaz, quali possibilità dovrebbero prendere in considerazione gli anziani per tutelarsi a livello patrimoniale?
Walter Crepaz. I nostri nonni e genitori spesso hanno lavorato tutta la vita prima di godersi la meritata pensione. Se, da un lato, è un loro legittimo desiderio aiutare economicamente i figli quando intendono metter su famiglia o acquistare casa, dall’altro non devono dimenticare gli imprevisti della vita. Mi riferisco a disgrazie, infortuni, malattie, tutte evenienze che gli anziani devono essere pronti ad affrontare. Ma è importante anche che dispongano di un tetto sulla testa e della necessaria serenità finanziaria: può infatti dormire sonni tranquilli solo chi vive in una casa di proprietà, è titolare di un diritto abitativo o dell’usufrutto. A tale proposito, è bene tenere presente che questi diritti sono garantiti solo dall’iscrizione notarile nel libro fondiario.

Quali sono, in base alla Sua esperienza, i contratti maggiormente utilizzati nella prassi?
Di regola, agli anziani viene concesso, mediante atto notarile, il diritto d’abitazione o l’usufrutto. Ad esempio, se un genitore decide di donare l’appartamento al figlio, può riservare per sé e la propria moglie il diritto di abitazione a vita. In questi casi, si consiglia di stipulare un breve atto con cui il beneficiario s’impegna ad assistere i genitori qualora ne avessero bisogno in futuro.
Naturalmente, non sempre l’immobile viene donato: può anche verificarsi il caso in cui un genitore venda l’appartamento al figlio, il quale rimborsa il prezzo di compravendita concordato in rate contrattualmente stabilite, come una sorta di pensione. In questo caso sono però da tenere presenti gli aspetti fiscali.


Sempre più frequentemente si sente parlare di cohousing. Di cosa si tratta?
Può essere definito come un progetto abitativo collaborativo, in cui più persone decidono di condividere alcuni spazi comuni allo scopo di alleggerire le mansioni quotidiane e ripartire i costi generali (bollette di luce e gas, tariffa rifiuti, spese condominiali, ecc.). Questo modello innovativo può essere particolarmente interessante per gli anziani, perché consente loro di sottrarsi all’isolamento sociale attraverso i rapporti interpersonali che vengono a crearsi.


Anche testamento e lasciti ereditari sono temi delicati ma estremamente importanti per chi non è più giovanissimo. Com’è meglio procedere? Consiglierebbe di rivolgersi a un notaio per avere un’assistenza professionale?
“Al più tardi arrivati a cinquant’anni, è bene fare qualche riflessione sul tema della successione”. È quello che sono solito dire alle persone, cui aggiungo che, al massimo a 60 anni, sarebbe bene redigere un testamento scritto. Poiché non tutti sono in grado di predisporre un testo formale e giuridicamente valido, può essere opportuno ricorrere a un’assistenza professionale. In caso di improvviso decesso (ad es. in seguito a un incidente stradale, infarto, ictus) o infermità mentale del testatore (ad es. dovuta a demenza o Alzheimer), spesso è troppo tardi per l’esecuzione delle “ultime volontà”.

Lo stesso discorso vale se il testamento è ambiguo, non è datato, non firmato o non scritto a mano. Inoltre, va tenuto presente che la legge riserva alcuni diritti a coniuge, figli e altri familiari superstiti, un aspetto che il testatore non deve trascurare.

 

In tal senso, il notaio può fornire un valido aiuto, non solo qualora proceda egli stesso alla stesura del testamento (che diventa così “pubblico”). Come noto, ciascuno può scrivere l’atto di proprio pugno: in questi casi, il notaio assume una mera funzione consultiva, intervenendo eventualmente per la custodia fiduciaria del documento.

La prima consulenza dal notaio è gratuita?
Come si suol dire, ciò che non costa nulla non vale nulla. Al di là di questo principio, una consulenza accurata richiede del tempo ed è giusto che tale impegno venga onorato. In ogni caso, una decina d’anni fa, i notai altoatesini hanno stipulato una convenzione con il Centro Tutela Consumatori che prevede un primo colloquio gratuito per i cittadini.

Avrebbe un consiglio particolare da dispensare agli anziani che ci leggono?
È bene che gli anziani si occupino per tempo della loro successione, avvalendosi di consulenti qualificati che li aiutino a stabilire alcune priorità. È importante che venga salvaguardato il loro diritto all’abitazione e la loro autonomia finanziaria, ma anche che vengano preservarti i rapporti interpersonali: visite domenicali, pranzi comuni, festività condivise, telefonate, mazzi di fiori al compleanno sono aspetti che non dovrebbero venire meno in seguito alla suddivisione del patrimonio familiare.

Presidente del Consiglio notarile di Bolzano, il notaio Walter Crepaz è esperto di questioni legate al diritto commerciale, tributario e al libro fondiario, oltre che apprezzato relatore in occasione di convegni.

Walter Crepaz