Magazine 04/17 -

“Lavorare a misura di cervello”

“Oggi come oggi, molte persone non lavorano a misura di cervello”, afferma il neurobiologo e ricercatore Bernd Hufnagl, intervenuto come relatore alla manifestazionedi Raiffeisen InvestmentClub, il 5 settembre presso il Mondo delle orchidee Raffeiner, a Gargazzone. A suo avviso, nella nostra era frenetica dominata dal multitasking, sono necessarie più pazienza e attenzione.

Foto: Fotolia

Sig. Hufnagl, Lei sostiene che non lavoriamo “a misura di cervello”. Cosa intende?
Bernd Hufnagl. Per ricostruire i motivi che ci spingono a pensare e operare come siamo soliti fare, è necessario osservare il nostro patrimonio genetico. Molti processi e aree specialistiche del nostro cervello, sviluppatesi e consolidatesi nel corso della storia evolutiva, come la memoria, il sistema gratificante, l’attenzione o l’istinto di fuga, ci condizionano tuttora. Poiché viviamo in un’era e in un universo professionale dominato da modernità, digitalizzazione e accelerazione, cadiamo spesso in queste trappole biologiche con conseguenze negative.

Quali sono queste conseguenze?
Bernd Hufnagl. A livello biologico siamo programmati per distrarci: abbiamo perso l’abitudine di concentrarci su una particolare cosa, un aspetto che nel nostro mondo lavorativo sta diventando problematico. Il continuo avvicendamento tra attività diverse comporta un’incapacità a distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è. Disturbi dell’attenzione, sintomi da stress e malattie psichiche sono in aumento, mentre tende a diminuire il livello di sopportazione, la capacità di ascolto e l’empatia.

Bernd Hufnagl:

“Se durante lo svolgimento di un compito stiamo già pensando a quello successivo, nel nostro cervello qualcosa si modifica e perdiamo la capacità di distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è”

In realtà, l’uomo è portato per essere multitasking?
Bernd Hufnagl. Sì, se ci limitiamo a compiti di routine: possiamo tranquillamente stirare e al contempo ascoltare un audiolibro. Ma quando si aggiunge una mansione più complessa, le prestazioni del nostro cervello diminuiscono drasticamente, poiché l’attenzione si sposta rapidamente tra un’attività e l’altra, comportando un significativo calo di efficienza.


Come deve svolgersi, invece, il lavoro “a misura di cervello”?
Bernd Hufnagl. I processi lavorativi e i risultati spesso non sono visibili. Il cervello, però, vuole vedere ciò per cui sta lavorando. Se facciamo ordine sulla scrivania o spuntiamo una lista di cose da fare, si libera l’ormone della felicità, la dopamina. Anche se stiamo provando qualcosa di nuovo, la probabilità di una “gratifica” è relativamente alta, a causa del nostro atteggiamento aperto in fatto di aspettative.

Ci vuole svelare tre consigli per approcciare meglio la quotidianità?
Bernd Hufnagl. È importante definire alcuni “non obiettivi”, determinando per una volta, in maniera totalmente anticonvenzionale e consapevole, ciò che non desideriamo fare. Può essere inoltre utile fissare alcune regole del gioco nella comunicazione, ad es. eliminando fattori di disturbi come le ­notifiche ­delle e-mail (pop-up). Infine, la nostra attenzione può essere allenata, attraverso lo sport, la musica e altre attività. Ciò che conta è rafforzare la percezione nostra e degli altri, mantenendo il controllo dell’energia.

 

Per saperne di più: www.investmentclub.it

CENNI BIOGRAFICI

Bernd Hufnagl ha studiato biologia e medicina con indirizzo neurobiologia, ricerca sul cervello e biologia comportamentale, lavorando poi per dieci anni all’Università di Vienna e alla Clinica universitaria di Neurologia presso l’Ospedale generale di Vienna, nell’ambito della ricerca sul cervello. In veste di consulente e relatore, si è specializzato sul tema del “lavoro a misura di cervello”. Coach di dirigenti e autore di libri (“Besser fix als fertig”), assiste le imprese operanti a livello nazionale e internazionale nella gestione della salute.