Il traguardo della pensione anticipata
Smettere di lavorare a 40 anni e andare in pensione: sembra un sogno, ma è davvero possibile? I seguaci del frugalismo vivono sin da giovani in maniera parsimoniosa, così da raggiungere presto l’indipendenza finanziaria. Ma come si fa a mettere in pratica questa filosofia di vita? Lo abbiamo chiesto a Florian Wagner, frugalista convinto.
Sig. Wagner, in che cosa consiste il frugalismo?
Florian Wagner. Come si può intuire dal termine, il concetto deriva da “frugale”, che significa “semplice, modesto”. Questo movimento, sorto negli Stati Uniti, cerca di raggiungere l’appagamento e la felicità nella vita attraverso un uso mirato del denaro: più ricchezza accumuliamo, più ci rendiamo finanziariamente indipendenti e possiamo decidere come organizzare la nostra quotidianità. Le persone sono spesso prese dal tran-tran di tutti i giorni e dal consumismo, mentre i frugalisti sono consapevoli di ciò che li rende veramente felici e, quindi, investono il proprio denaro con l’obiettivo di riuscire a vivere, un domani, solo della loro ricchezza.
Come ha deciso di diventare frugalista?
È stato un processo lungo. Avevo scoperto alcuni blog statunitensi, in cui delle persone spiegavano come erano riuscite a ottenere l’indipendenza finanziaria a 40 anni o anche prima, vivendo solo grazie ai propri risparmi. All’epoca lavoravo come ingegnere in un’azienda automobilistica: le spese aumentavano di pari passo con il mio stipendio, pertanto non riuscivo mai a migliorare il mio stile di vita. Così mi sono messo a controllare meticolosamente le uscite. Grazie ad alcuni interventi di “ottimizzazione”, sono riuscito a mettere da parte più del 60% della paga netta mensile, investendo il denaro accantonato in ETF azionari (fondi negoziati in Borsa che replicano indici di mercato). Non ho dovuto compiere grandi rinunce: per esempio, anziché andare a mangiare pizza e kebab, ho iniziato a fare la spesa settimanale e acquistare alimenti più sani, oppure, invece di prendere la metropolitana, mi spostavo in bicicletta. Ma ho anche creato un sito web, che mi ha consentito di avere un’entrata secondaria.
La maggior parte dei frugalisti punta ad andare in pensione a 40 anni. È anche il Suo obiettivo o ha progetti diversi?
Il mio scopo principale è condurre una vita felice. Andare in pensione, per me, non significa oziare e annoiarmi, piuttosto non essere obbligato a fare determinate cose e decidere autonomamente come gestire il mio tempo. Voglio continuare a essere attivo, però in linea con le mie esigenze. L’obiettivo finale è l’indipendenza finanziaria: avendo dato le dimissioni dall’impiego di ingegnere dopo soli quattro anni, oggi – a 37 anni – sono un libero professionista e la mia quotidianità è già molto vicina al mio ideale.
Cosa intende di preciso con indipendenza finanziaria?
Riuscire a coprire le spese mensili con i risparmi, senza dipendere da una retribuzione regolare, e fare ogni giorno ciò che voglio senza dovermi preoccupare del denaro. Personalmente, non aspiro ad avere uno yacht o un jet privato, quindi posso raggiungere quest’obiettivo prima di chi punta ad accumulare beni di lusso.
Qual è il Suo tasso di risparmio?
Attualmente metto da parte l’80% del mio reddito netto mentre, quando ero ingegnere, il mio tasso di risparmio era intorno al 60%. Le mie spese sono rimaste più o meno le stesse ma, grazie all’attività di libero professionista, sono aumentate le entrate.
Come investe i Suoi risparmi?
In azioni, ETF e criptovalute (principalmente Bitcoin). Riporto regolarmente l’andamento dei miei investimenti sul blog geldschnurrbart.de e sul canale YouTube @geldschnurrbart,
dove mi piace condividere con la community consigli in materia di risparmio.
Qual è la somma di denaro che dovrà accantonare nel corso degli anni per raggiungere il Suo obiettivo?
La regola empirica per l’indipendenza finanziaria asserisce che bisogna moltiplicare per 25 le proprie spese annuali che, nel mio caso, ammontano a circa 20.000 euro, comprese vacanze e altre uscite. Così facendo, ottengo 500.000 euro che, secondo lo studio Trinity, se investiti in Borsa, ad es. in ETF, mi consentono di prelevare il 4% l’anno per i prossimi 30, 40 o 50 anni senza mai lasciarmi “al verde”. Naturalmente, questo ragionamento funziona in linea di principio, ma mette in evidenza un’importante correlazione: non conta tanto quanto si guadagna, bensì la percentuale che si riesce a risparmiare e investire mensilmente. La conseguenza? Meno denaro ci serve per vivere una vita felice, meno ricchezza siamo costretti ad accumulare.
Quale consiglio darebbe ai nostri lettori?
Fate chiarezza sulle vostre finanze! Se non sapete esattamente quanto spendete ogni mese – comprese vacanze, tempo libero e simili – vi consiglio di annotare dettagliatamente tutte le uscite per un paio di mesi. Una volta che avrete un quadro più preciso, potrete decidere razionalmente se siete soddisfatti del vostro stile di vita o se volete cambiare qualcosa. Ridurre le spese e i consumi superflui consente di mettere da parte più denaro e investire in maniera più oculata. Naturalmente, si potrebbe anche analizzare criticamente la propria attività lavorativa e l’investimento di tempo che richiede.
Cosa intende con lo slogan: “There is no free lunch”?
Non esiste un “trucco” per diventare finanziariamente indipendenti da un giorno all’altro: è richiesto un certo sforzo. Se si punta a condurre una vita al di sopra della media, bisogna dimostrare un impegno commisurato e chiedersi qual è lo stile di vita cui si aspira. Le storie contenute nel mio libro “Rente mit 40” (Andare in pensione a 40 anni, NdT) dimostrano che è possibile raggiungere la libertà finanziaria e questo vale per chi ha famiglia, ma anche per chi è un lavoratore dipendente. Ciò che tutti questi esempi hanno in comune è lo sforzo che le persone hanno dovuto compiere per raggiungere tale obiettivo: nulla è regalato.
CENNI BIOGRAFICI
Ingegnere industriale (master) ed esperto finanziario nel campo delle azioni e delle criptovalute, vanta oltre 18.000 follower su YouTube. Il bestseller “Rente mit 40” (Andare in pensione a 40 anni, NdT) gli ha procurato una certa notorietà. Sul blog “Geldschnurrbart.de” condivide analisi fondate in materia di investimenti e frugalismo.