Finanze & affetti – Quanto conta il denaro nella coppia?
A prima vista, denaro e sentimenti non potrebbero essere più in contrasto tra loro. Eppure, anche in una relazione di coppia, gli aspetti economici hanno un loro peso e vanno affrontati apertamente.
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Le generazioni dei nostri nonni vivevano in comunità patriarcali: l’uomo portava a casa lo stipendio e la moglie si occupava di casa e figli. La dipendenza finanziaria della donna dal marito rendeva così molto difficile un’eventuale separazione. Oggi, nella maggioranza dei casi, entrambi i partner lavorano, sono economicamente indipendenti e pensano in maniera individuale. Tuttavia, disciplinare le questioni monetarie di una coppia, soprattutto se forma una famiglia, non è sempre facile.
“Questi argomenti continuano a essere tabù, anche all’interno di molte unioni”, riferisce Oliver Sparber, psicologo e psico-terapeuta che collabora con il consultorio fabe, dove una trentina di addetti, distribuiti in cinque sedi in tutto l’Alto Adige, si occupa dei temi che ruotano intorno alla famiglia. Spesso quelli più cruciali sono proprio di natura finanziaria. “Di soldi si parla pochissimo, è incredibile!”, prosegue Sparber. “Affrontare apertamente gli aspetti economici sarebbe già un bel passo avanti. Ma molte donne non sanno neppure quanto guadagna il marito o quanti risparmi ha da parte”.
Non tutti siamo uguali
Anche se questo livello di riserbo non è la regola, secondo Sparber, spesso non si discute a sufficienza di finanze. All’inizio di un rapporto, quando si è travolti dalla passione, si tende a relegare il denaro in secondo piano. Il suo peso, però, aumenta con l’intensità dell’unione: comprare casa, sposarsi e fare figli accresce le responsabilità, oltre a esigere il rispetto di determinate regole. Al più tardi in questo momento, è bene che tali aspetti vengano disciplinati, senza lasciare nulla al caso. “Chi teme di sollevare i problemi finanziari all’interno di una coppia”, ci rivela Sparber, “corre il rischio che, prima o poi, diventino motivo di litigio. In fin dei conti, il denaro è la terza causa di separazione”.
Non c’è da stupirsi, se si considera che le finanze offrono numerosi spunti potenzialmente conflittuali, che possono pesare su una relazione o addirittura mandarla a rotoli. In che misura i partner contribuiscono al reddito familiare? E chi si occupa dei pagamenti? Anche se l’argomento può sembrare “arido”, i risvolti emotivi non mancano: qualora uno dei partner abbia l’impressione di ottenere troppo poco in cambio, la crisi è alle porte. Non di rado le priorità sono diverse: per qualcuno la protezione dagli imprevisti ha la precedenza su tutto, per qualcun altro può essere più importante una bella vacanza o l’auto nuova. Esistono parsimoniosi e spendaccioni, prudenti e amanti del rischio: più diversificata è la gestione del denaro tra i partner, più difficile diventa individuare una linea comune. Naturalmente, nel momento in cui emergono problemi seri, le tensioni tendono ad acuirsi.
Priorità al dialogo
“Il primo passo è occuparsi delle questioni e dei conflitti che ruotano intorno ai soldi”, consiglia Sparber. Innanzitutto, ciascuno deve decidere cosa è più importante per sé e a cosa non è disposto a rinunciare, quindi si può intavolare una discussione aperta, andando alla ricerca di soluzioni e compromessi. Insieme dovrebbero essere definite le priorità e le spese principali. Altrettanto fondamentale è informarsi per tempo sullo status giuridico del rapporto di coppia, sia esso sugellato dal matrimonio o meno.
“Se non c’è più dialogo, rivolgetevi a noi”, prosegue Sparber. Il consultorio familiare fabe offre una consulenza giuridica a 360 gradi, pur non essendo uno studio di commercialisti specializzato in questioni finanziarie. Tuttavia, la propensione a farsi aiutare in caso di difficoltà sarebbe in aumento e questi argomenti non sarebbero più considerati “inconfessabili” come un tempo.
Responsabilità finanziaria, scambio equo
Larissa Thaler è consulente ai clienti della Cassa Raiffeisen Wipptal. In base alla sua esperienza, oggi le coppie parlano abbastanza apertamente di aspetti economici, oltre a condividere progetti e desideri, consapevoli che la loro realizzazione è possibile solo congiuntamente. I giovani si interessano prevalentemente a finanziamento della prima casa, gestione del conto e coperture assicurative. “Mi preme molto analizzare i desideri individuali dei miei clienti”, ci ha confidato Thaler, “illustrando loro le possibili soluzioni per soddisfarli. Spesso si toccano temi molto delicati e personali, ma i colloqui sono trasparenti e onesti, poiché si basano su conoscenza e fiducia reciproca”.
Un elemento importantissimo è legato alla consapevolezza di fare previdenza per la vecchiaia in maniera paritetica tra i partner. Nonostante l’emancipazione femminile, di regola sono le donne a occuparsi dei figli, rinunciando alla carriera professionale e a una pensione più consistente: in questa fase, è essenziale che chi continua a lavorare, solitamente l’uomo, contribuisca al versamento dei contributi per il partner. Ma anche sul fronte assicurativo e della tutela personale, è bene conoscere i rischi finanziari cui si va incontro. Ad esempio, i nuclei familiari moderni, come le coppie non sposate o le famiglie allargate senza vincolo matrimoniale, non hanno diritto alla pensione di reversibilità, con possibili conseguenze gravi.
Molti non ne sono consapevoli, altri tendono a rimuovere il problema. “È richiesta responsabilità per sé stessi e per la vita in comune”, è il consiglio di Thaler. Un concetto non esclude l’altro e sostenersi vicendevolmente è essenziale: solo così è possibile individuare una soluzione valida per tutta la famiglia, eliminando sul nascere eventuali conflitti. Perché l’acquisto di un’auto nuova o lo sconfinamento del fido in banca non valgono certo una crisi coniugale.
CONSULENZA – Patti chiari sin dall’inizio
Larissa Thaler consiglia alle coppie massima trasparenza sulle questioni economiche.
Signora Thaler, in quali occasioni le coppie si rivolgono a voi?
Spesso ci contattano per il finanziamento dell’abitazione. In questi casi, è estremamente importante parlare di tutele reciproche sotto forma di coperture assicurative, al fine di proteggere tutta la famiglia da eventi imprevisti.
Alcune coppie decidono di mantenere i conti separati, altre ne aprono uno familiare, altre ancora mettono insieme tutti i risparmi. Qual è il Suo consiglio a tale proposito?
Suggerisco a tutti di mantenere un conto stipendio, così da evitare problemi in caso di separazione o decesso. Il conto cointestato può essere utile se si sta pensando a un finanziamento per la casa: spesso, una volta arrivati i contributi provinciali, si può procedere all’estinzione. In altri casi, invece, è gestito come un puro conto familiare, alimentato dall’accredito mensile di entrambi i partner per il pagamento delle spese comuni, come luce, scuola materna, generi alimentari, ecc.
Di regola, sono le donne a prendersi periodi di aspettativa non retribuita per l’educazione dei figli e l’assistenza di familiari, ritrovandosi poi con una pensione più bassa.
La previdenza è un tema importantissimo per le donne. Un’eventuale lacuna contributiva può essere colmata aderendo a un fondo complementare privato, come Raiffeisen Fondo Pensione Aperto, su cui versare in base alle proprie possibilità.
Spesso il denaro è un tema tabù…
Se i partner provvedono congiuntamente alle spese, le questioni economiche di solito vengono affrontate apertamente. In caso di conti separati, spesso uno dà la delega all’altro, anche se non a tutti questa situazione sta bene.
Cosa consiglierebbe alle coppie per evitare che le questioni finanziarie diventino un problema?
È importante fare chiarezza sin da subito sulla gestione delle spese: trasparenza e pianificazione aiutano a stroncare i conflitti sul nascere.
Larissa Thaler è consulente alla clientela presso la Cassa Raiffeisen Wipptal.