“Escursione dei contrabbandieri” con tour delle Vedrette di Ries
Un tour di 5 giorni al confine tra Italia e Austria con attraversamento delle Vedrette di Ries.
Foto: Olav Lutz
Dati del tour
Lunghezza: 91,3 km
Tempo di percorrenza: 37,15 h
Salita: 7.382 m
Discesa: 7.249 m
Grado di difficoltà: medio
GUIDA NATURALISTICA E PAESAGGISTICA
Ogni giornata di questo tour è diversa. Dai verdi paesaggi collinari ai rifugi abilmente gestiti, fino agli avventurosi pernottamenti in bivacco, alle pendici molto ripide, ai passaggi in corda e alle emozioni sul ghiacciaio, quest’escursione offre tutto ciò che si può desiderare.
Olav Lutz, guida naturalistica-paesaggistica, olav.lutz@rolmail.net
Le escursioni di più giorni sono sempre apprezzate perché consentono di allontanarsi un po’ più a lungo dalla quotidianità, il cellulare spesso non prende e la concentrazione si focalizza su montagne e percorso. Una camminata di diverse ore è paragonabile a una meditazione rilassante. Naturalmente, per queste avventure è indispensabile individuare il partner giusto.
1° giorno
Questo tour di alcuni giorni prende il via da Prato alla Drava, al confine tra Italia e Austria. Arrivati in territorio austriaco, attraversiamo l’omonimo fiume e saliamo sulla strada asfaltata verso Erlach e Kolbental, in direzione della nostra prima cima, la Parggenspitze. A Marchkinkele ci fermiamo nel nuovo rifugio, prima di affrontare la seconda vetta, il Corno di Fana, sopra Dobbiaco. Da qui possiamo già scorgere il tetto rosso del Rifugio Bonner, che serve piatti eccellenti.
2° giorno
Saliamo sulla Bocchetta di Fana, passando per il Cornetto, e seguiamo l’Alta Via Bonner, dove un tempo si snodavano i sentieri dei contrabbandieri. Il tratto di congiunzione di queste due valli, che scorreva sul confine di Stato, è stato preservato grazie ad antiche tradizioni come il diritto di pascolo. Attraverso la Forcella di Ciamil raggiungiamo la forcella Heimwaldscharte e sotto Monte Ripa proseguiamo fino al Lago Nero. Al di sopra questo bacino verde smeraldo troneggiano due nuovi bivacchi in legno con vetrate frontali e vista sul lago, in cui possiamo sperimentare il silenzio e la solitudine totali.
3° giorno
Rifocillati da un caffè fatto con le nostre mani e da uno strudel ai semi di papavero, saliamo verso Monte Chiaro e Monte Altacroce. Alla Forcella di Casies guardiamo verso il basso in val Defreggental e proseguiamo sul sentiero Almweg 2000 fino alla malga Weißbachalm, da cui raggiungiamo il valico Halsscharte, da cui godiamo di una bellissima vista sul Passo di Stalle. Rigenerati, ci cimentiamo nell’ultima ripida ascesa al passo Jägerscharte e, costeggiando imponenti blocchi granitici e i residui di un ghiacciaio in fase di scioglimento, arriviamo al rifugio Barmerhütte un po’ isolato e non frequentato come gli altri. Con prodotti locali e cordialità, i gestori ci fanno presto dimenticare la fatica della giornata escursionistica più impegnativa.
4° giorno
Corroborati dal pane fatto in casa, partiamo in direzione della Roßhornscharte, dove ci attendono alcuni passaggi in corda, non eccessivamente rischiosi (se non si soffre di vertigini)! A sinistra della Roßhornscharte si sale su cima Fenneregg, la forcella Lenksteinscharte e la vetta del Sasso Lungo di Collalto, con vista sulla Valle Aurina e le Vedrette di Ries. Questa vallata è stata formata da imponenti ghiacciai, alcuni dei quali sono ancora visibili al di sopra di Cima Barmer e del Collalto. Più in basso imbocchiamo in salita il sentiero Arthur Hartdegenweg, godendoci lo straordinario paesaggio erosivo dei ghiacciai delle Vedrette di Ries. Ben presto raggiungiamo il Rifugio Roma, sempre affollato.
5° giorno
Il degno epilogo! Saliamo fiancheggiando Monte Covoni e raggiungiamo, attraverso aguzzi blocchi granitici, il ghiacciaio di Monte Magro, non ripido e ancora piuttosto stabile. Tuttavia, poiché le condizioni cambiano continuamente, è indispensabile portare con sé l’attrezzatura da ghiacciaio. Ben presto raggiungiamo il punto più elevato del nostro tour, Monte Magro, passando dal Pizzo delle Vedrette, prima di raggiungere il Rifugio Vedrette di Ries più in basso. Un’ultima sosta in questo rifugio alpino d’alta quota è un must, prima di iniziare la ripida discesa, dapprima su una sorta di scala costituita da travi in legno, e poi su ghiaia e terreno carsico fino al limite boschivo. Con l’avvicinarsi della fine della nostra escursione – il piazzale delle feste di Anterselva in Val di Mezzo – aneliamo nuovamente alla frizzante aria e alla quiete d’alta quota.