Denaro: 10 errori di valutazione e trappole psicologiche
Quante volte, alla fine del mese, ci siamo chiesti dove sono finiti i nostri soldi? Il motivo non è sempre legato al carovita, ma spesso è riconducibile al nostro stile di gestione del denaro. In questo articolo vi sveliamo alcuni trucchi per evitare di cadere nelle trappole psicologiche e commettere errori di valutazione.
1. Sconti e offerte esca
Nella nostra quotidianità, siamo subissati da proposte apparentemente imperdibili, come “30 per cento di sconto, ma solo per oggi!” o “Prendi due e paga tre!”. In realtà, si tratta di sofisticate strategie di neuromarketing, che ci invogliano a spendere di più per articoli di cui spesso non abbiamo bisogno, facendo aumentare a dismisura il nostro guardaroba e assottigliando il portafoglio.
2. “Ultime camere libere”
Le aziende, sempre alla ricerca del favore dei consumatori, fanno deliberatamente pressione psicologica su di loro, creando una “scarsità artificiale” con affermazioni del tipo: “123 persone stanno valutando questa offerta”, “Sono rimaste solo due stanze libere” o “Altre quattro persone sono interessate a questo appartamento”. Ciò che a prima vista scarseggia ci sembra più prezioso, portandoci a prendere decisioni di acquisto affrettate e a spendere di più.
3. Costi fissi sottostimati
Sapete davvero a quanto ammontano le vostre spese fisse mensili? Oltre ad affitto, acqua, elettricità e riscaldamento, dobbiamo sostenere una moltitudine di altri costi periodici a cui non facciamo nemmeno più caso: ad es. per il cellulare, Netflix, la palestra, la mensa scolastica, l’abbonamento a riviste, i pagamenti rateali e molto altro. Per identificare le potenzialità di risparmio, è necessario fare prima una panoramica completa delle spese ricorrenti.
4. “Cosa saranno mai quei pochi euro…”
Il cappuccino del mattino al bar, il pacchetto di sigarette e il biglietto della lotteria non sembrano, in apparenza, grandi esborsi, ma alla lunga possono trasformarsi in somme considerevoli. Di tanto in tanto, è bene verificare se queste uscite sono davvero necessarie o se si sono insinuate inconsapevolmente come abitudini nella nostra quotidianità.
5. Fare shopping quando si è di cattivo umore
Il capo è stato particolarmente odioso? I figli sono fonte di stress? Tutto può mettere a dura prova il nostro umore, magari spingendoci a risollevarlo con l’acquisto di un nuovo capo di abbigliamento. In questi frangenti, il sistema di controllo del nostro cervello sembra non funzionare più: al contrario, prende il sopravvento la voglia di una ricompensa immediata per farci sentire meglio. Gli acquisti d’impulso, come consolazione o gratifica sostitutiva, possono diventare molto costosi e, spesso, ci fanno pentire subito dopo della spesa avventata.
6. L’effetto àncora
Su cosa si basa la scelta del piatto da ordinare al ristorante? Probabilmente sul prezzo di quelli più costosi che troviamo nel menu. I ristoratori, infatti, puntano abilmente su una cosiddetta “àncora di prezzo” che, al confronto, fa sembrare le altre pietanze economiche, anche se non lo sono affatto. Se siete in procinto di fare un acquisto, fissate la vostra “àncora” stabilendo un budget o confrontando i prezzi di diversi fornitori.
7. L’effetto compromesso
Gli studi sulla ricerca comportamentale dimostrano che si tende a scendere automaticamente a un compromesso tra prezzo e qualità. Un esempio: si deve scegliere tra due computer, uno a basso costo e uno più costoso, quando fa la sua comparsa un terzo modello, ancora più caro. In questi casi, subentra spesso il cosiddetto “effetto compromesso”, che porta due persone su tre a puntare sull’articolo “intermedio”, anche se ancora piuttosto dispendioso. Questa propensione, solitamente inconscia, dona all’acquirente un senso di appagamento, fenomeno che molti venditori sfruttano in maniera consapevole..
8. “E se domani finisco sotto un autobus…
… cosa ho risparmiato a fare?”. È vero ed è comprensibile che vogliate godervi la vita qui e ora. Ma se nei momenti cruciali le risorse finanziarie sono insufficienti, potreste ritrovarvi nei guai. Non dimentichiamo che la probabilità di essere investiti da un autobus è irrisoria, mentre quella di finire in povertà da anziani è molto più elevata.
9. Non riusciamo a mettere da parte nulla
Il denaro guadagnato si esaurisce rapidamente: un piano di accumulo può aiutare a risparmiare, meglio ancora se confluisce in uno o più fondi d’investimento, il cui importo viene addebitato con un ordine permanente. A quanto dovrebbe ammontare il versamento mensile? Dipende dal singolo: in ogni caso, gli esperti consigliano di accantonare il dieci per cento del reddito netto e di lasciare sul conto corrente una somma pari a tre mensilità di stipendio per gli imprevisti. È impegnativo? Certamente, ma è molto peggio se l’auto si ferma sotto le feste di Natale e non avete i soldi per farla riparare, perché non avete messo nulla da parte.
10. „Und wenn mich morgen ein Bus überrollt?
… dann habe ich nichts vom Gesparten gehabt!“ Stimmt. Es ist verständlich, dass man sein Leben im Hier und Jetzt genießen will. Aber wenn in entscheidenden Momenten finanzielle Ressourcen fehlen, kann dies erhebliche Probleme verursachen. Wir sollten nicht vergessen: Die Wahrscheinlichkeit, morgen von einem Bus überfahren zu werden, ist verschwindend gering. Die Wahrscheinlichkeit, in Altersarmut zu landen, ist weitaus höher.