Ausgabe 04/25 -

Eredità e successione – il momento delle scelte

Cosa accade al mio patrimonio dopo la mia morte? Chi eredità e chi invece rimane “a bocca asciutta”? Su quali beni posso decidere liberamente? La successione è una materia complessa che può dividere le famiglie ma, se affrontata per tempo, può rivelarsi più semplice del previsto.

Apparentemente, la situazione è perfetta: Frieda e Hubert convivono da lungo tempo e hanno acquistato un appartamentino. Non hanno mai pensato alla loro morte o a fare testamento: cosa mai potrebbe accadergli? Sono proprietari di un alloggio, hanno un buon lavoro, tutto fila liscio. Improvvisamente, però, Hubert viene a mancare e scatta la successione legittima: poiché la coppia non è sposata e non ha figli, la compagna non vanta automaticamente alcun diritto all’eredità e la quota dell’alloggio di Hubert va ai suoi tre fratelli. Frieda si ritrova improvvisamente con tre comproprietari. “Se avessero fatto testamento, avrebbero potuto nominarsi reciprocamente eredi universali e risparmiarsi un sacco di grane”, afferma Markus Tschager, promotore finanziario della Cassa Rurale di Bolzano.

Ma questo non è un caso isolato. Le eredità possono dividere le famiglie, sia quando non è stato fatto testa-mento, sia quando ne salta improvvisamente fuori uno che scontenta i superstiti. Thomas Wörndle, avvocato bolzanino, si occupa spesso di diritto successorio. Il suo consiglio è quello di muoversi per tempo. “Ognuno è libero di fare come crede”, ci ricorda, “ma può essere vantaggioso discutere e disciplinare le questioni ereditarie e patrimoniali quando si è ancora in vita”. Se dopo la morte venisse rinvenuto un testamento, alcuni eredi potrebbero sentirsi trattati ingiustamente, lasciando molti interrogativi senza risposta e causando frustrazione e conflitti tra familiari.


Forme di testamento

“Il trasferimento di patrimonio può avvenire sia tra vivi per con- tratto, che a seguito di successione tramite testamento”, sottolinea Wörndle. Chi desidera destinare i propri beni quando è ancora in vita, può farlo con un atto di donazione notarile. In questo caso, il testatore dovrebbe pensare anche a sé stesso, ad esempio, riservandosi il diritto di usufrutto, di abitazione o di godimento o stabilendo una rendita vitalizia. In alternativa, la cessione può essere disciplinata da un testamento. In questo caso, la disposizione ha effetto solo dopo la morte del testatore, poiché l’atto viene pubblicato in quel momento. “In Italia esistono diverse forme”, spiega l’avvocato Wörndle, “il testamento olografo (scritto a mano), il testamento pubblico (notarile) e quello segreto”.

 

Il primo è la forma più semplice ed economica: deve essere scritto interamente di pugno dal testatore, datato e firmato. Questo atto va conservato in un luogo sicuro – nella propria abitazione o presso un avvocato, un notaio o un commercialista; qualora ritenuto opportuno, è possibile predisporne due originali identici. Il testamento pubblico viene redatto invece da un notaio in presenza di due testimoni. Nel caso del testamento segreto, infine, la persona in questione consegna le proprie volontà sigillate al notaio, sempre alla presenza di due testimoni.

 


Cosa succede in assenza di testamento?

Se non è stato fatto testamento, si applica la successione legittima. “In questo caso”, prosegue Wörndle, “è la legge a determinare chi eredita e in quale misura. In generale, sono considerati eredi il coniuge e i parenti fino al sesto grado, in assenza dei quali il patrimonio va allo Stato”. Tuttavia, nella pratica raramente è così semplice, soprattutto alla luce delle diverse configurazioni familiari, come i nuclei allargati e le coppie non sposate. Wörndle consiglia di tenere presente che le relazioni possono cambiare nel corso del tempo, senza dimenticare la potenziale influenza di nuore, generi, coniugi e nipoti.

 

Mediazione e consulenza

Nel corso della liquidazione dell’eredità, devono essere adempiuti anche gli obblighi tributari, presentando una dichiarazione di successione, sulla base della quale l’Agenzia delle Entrate calcola le imposte dovute dagli eredi. Importante: finché gli impegni nei confronti dell’ufficio delle imposte non sono stati soddisfatti, le banche non possono sbloccare i conti del defunto. In alcuni casi non sussiste l’obbligo di dichiarazione.

Chi non intende accettare l’eredità deve dichiararlo mediante un atto di rinuncia ufficiale presso la cancelleria del Tribunale competente o presso un notaio. Diverse associazioni, come il KVW o il Centro tutela consumatori, offrono una prima consulenza gratuita in materia di successione e questioni fiscali. Anche alcune Casse Raiffeisen, ad esempio quella di Brunico e quella dell’Oltradige, propongono ai propri clienti un’assistenza mirata in materia.

Una via percorribile per risolvere eventuali controversie ereditarie è la mediazione, che dal 2011 è obbligatoria in materia di diritto successorio prima di affrontare un procedimento giudiziario. “La ritengo una strada percorribile”, afferma l’avv. Wörndle. “La mediazione introduce il lato umano, mette al centro ciò che unisce e aiuta a comprendere il punto di vista altrui: spesso è un primo passo verso una soluzione soddisfacente”. Più complesse sono le relazioni familiari e patrimoniali, maggiori sono le insidie giuridiche. “Alla fine, ciò che conta è la volontà del testatore”, aggiunge Wörndle. “Se poi coincide con i desideri degli eredi, è tutta un’altra questione”.


Numerosi aspetti da considerare

Oltre al testamento vero e proprio, non bisogna dimenticare quello “biologico” e quello “digitale”. Il primo contiene le disposizioni per regolamentare la propria vita quando non si è più in grado di prendere decisioni in autonomia, ad es. in seguito a un grave incidente o in caso di demenza. Questo può essere depositato presso un notaio o presso l’ufficio anagrafe del comune di residenza. Un territorio ancora inesplorato è, invece, quello dell’eredità digitale, ovvero la somma delle nostre attività su Internet. Wörndle spiega che in questo atto è possibile stabilire cosa ne sarà dei propri account e profili online. A tale scopo, è consigliabile creare un elenco di password e conservarlo in un luogo sicuro, anche se è difficile stabilire chi si occuperà effettivamente di tutto. “In passato si parlava poco di eredità”, osserva Wörndle, facendo il punto sugli attuali sviluppi, “molti redigevano il testamento in segreto, cosa che è un loro diritto. Oggi se ne parla più spesso in famiglia, il che può evitare conflitti: su questo argomento, le nuove generazioni sembrano più aperte al dialogo.

BANCA E DIRITTO SUCCESSORIO “Ereditiamo diritti e doveri”

Markus Tschager, consulente Raiffeisen, fa il punto su conti bloccati, debiti ereditati e l’importanza di fare testamento. Promotore finanziario della Cassa Rurale di Bolzano, da 25 anni guida il Centro Finanza

Sig. Tschager, cosa succede a un conto cointestato quando viene a mancare uno dei titolari

Markus Tschager: In caso di conto cointestato, si presume che il capitale appartenga a entrambi i titolari in parti uguali: pertanto, la metà viene immediatamente trasferita al cointestatario superstite su un nuovo conto. Il vecchio conto, invece, viene bloccato; ordini permanenti e addebiti diretti devono essere modificati. Parimenti, eventuali libretti di risparmio o depositi titoli congiunti vengono temporaneamente congelati. Spesso, però, il conto risulta intestato solo alla persona defunta, mentre il coniuge superstite ha esclusivamente la delega. In questo caso, il conto viene bloccato: con le giacenze è possibile pagare le spese funerarie, ma nient’altro.

Perché il conto viene bloccato?

La banca deve verificare chi sono gli eredi legittimi. Immaginate che una famiglia abbia tre figli e che uno di loro, dopo la morte del padre, si rechi in banca e prelevi l’intero saldo. Ovviamente questo non deve accadere. Allo scopo di evitare prelievi ingiustificati, senza documenti inequivocabili come stato di famiglia, certificato di morte, dichiarazione di successione e, se esistente, copia del testamento, non può essere effettuato alcun pagamento.

 

Quali sono i tempi?

Se tutto procede senza intoppi, la liquidazione può avvenire nel giro di uno o due mesi. Per le assicurazioni sulla vita e i fondi pensione, valgono regole specifiche: in questi casi, infatti, il beneficiario è stato designato alla stipula del contratto.

Si possono ereditare anche i debiti?

Sì. Gli eredi subentrano in tutti i diritti e gli obblighi, rispondendo dei debiti contratti dalla persona defunta con il proprio patrimonio. Tuttavia, prima di accettare l’eredità, è possibile richiedere un inventario, ovvero un bilancio delle attività e delle passività lasciate in eredità: qualora i debiti superassero l’ammontare dei beni, si può fare un atto di rinuncia.

 

Cosa consiglierebbe in generale?
Di affrontare la tematica con largo anticipo. Per una coppia con due figli e un’abitazione, la disciplina prevista dalla legge può essere sufficiente ma, in linea di principio, è sempre consigliabile regolamentare la successione con un testamento. In assenza di disposizioni, due partner non coniugati potrebbero addirittura trovarsi nella situazione in cui il superstite è tenuto a lasciare l’abitazione comune. Tutto questo può essere facilmente evitato grazie a un testamento.