Rafforzata la lotta al riciclaggio di denaro
A gennaio, il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE hanno concordato un nuovo pacchetto per contrastare il riciclaggio di denaro. Herbert Dorfmann, direttamente coinvolto nel processo legislativo in veste di europarlamentare, ci fornisce una panoramica delle misure in cantiere.
Signor Dorfmann, quali provvedimenti sono previsti dalle nuove norme?
Herbert Dorfmann. Innanzitutto, si tratta di definire e attuare i regolamenti e i meccanismi a livello europeo per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Poiché i crimini finanziari si estendono oltre i confini nazionali, è necessaria una cooperazione transfrontaliera: a tale scopo verrà istituita una nuova autorità europea (AMLA), che collaborerà con gli organi di vigilanza dei singoli Paesi e coordinerà lo scambio di dati.
L’obiettivo è rendere più accessibili le informazioni sui titolari effettivi e collegarle per individuare e prevenire le transazioni sospette. A tal fine, i centri di segnalazione degli Stati membri avranno accesso diretto a varie fonti di dati, come quelli finanziari, amministrativi e di polizia, che verranno poi analizzati e, in caso di discrepanze, trasmessi alle autorità competenti in materia di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Per quale motivo, l’UE intende bandire i pagamenti in contanti superiori a 10.000 euro?
L’anonimato e la difficoltà di tracciare il “cash” lo rendono interessante per i riciclatori, che possono così far confluire i proventi di attività illecite, ad es. del mercato nero o del traffico di stupefacenti, nei cicli economici legali. La regolamentazione di tali pagamenti è quindi un passo importante nella lotta contro le attività criminali. In futuro, il limite massimo a livello europeo sarà di 10.000 euro, ma gli Stati membri potranno stabilirne uno inferiore. Per l’Italia, che ha già una soglia di 5.000 euro, la nuova disciplina non comporterà ulteriori restrizioni.
Cos’altro prevedono le nuove norme antiriciclaggio?
La novità è che gli obblighi di due diligence esistenti, in futuro, si applicheranno in larga misura anche alle criptovalute, obbligando i fornitori di tali servizi a raccogliere e rendere disponibili informazioni su clienti e beneficiari dei trasferimenti eseguiti. Inoltre, chi commercia in beni di lusso e culturali, metalli preziosi e aeromobili – e opera quindi con ingenti somme di denaro – dovrà rispettare ulteriori obblighi e segnalare le attività sospette. Successivamente, anche agenti e società di calcio professionistiche saranno soggette a tali vincoli, a meno che gli Stati membri non classifichino il loro settore come a basso rischio.
Quando entreranno in vigore le nuove misure?
Il testo finale sarà prima adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, quindi pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. L’entrata in vigore è prevista fra tre anni.
Il riciclaggio di denaro in cifre
Stima globale: tra 715 e 1.870 miliardi di euro (2–5% del PIL mondiale)
Stima UE: tra 117 e 210 miliardi di euro di transazioni sospette
Cosa si intende per riciclaggio?
Si parla di riciclaggio quando nel circuito finanziario legale viene immesso denaro o beni provenienti da attività illecite come corruzione, furto, traffico di droga, contrabbando di armi ed evasione fiscale, al fine di occultarne l’origine. Queste transazioni avvengono al di fuori dei regolari meccanismi di vigilanza.
- pagamenti alternativi (reti che incassano denaro per trasferirlo a terzi, all’insaputa degli organi di vigilanza)
- contrabbando di contante abuso di strutture aziendali legali
- corrieri di denaro (persone assoldate per eseguire trasferimenti tra conti diversi di denaro acquisito in maniera illecita)
- uso illecito di criptovalute (transazioni su mercati darknet)
- riciclaggio di prodotti pregiati