Spirito di squadra
Se è vero che le associazioni hanno il merito di unire le persone, spesso tolgono il sonno ai loro responsabili. Abbiamo le carte in regola? I soldi basteranno? Cosa facciamo se qualcuno si fa male? Il presidente di un circolo deve avere nervi saldi, ma soprattutto sapere a chi rivolgersi per avere supporto.
L’Alto Adige è davvero la terra delle associazioni: con circa 5.000 circoli, la densità è pari a uno ogni cento abitanti. Le associazioni sono fonte di gioia e convivialità, spesso offrono servizi alla collettività, ma oggi non hanno vita facile: burocrazia e altri oneri possono rendere difficile la quotidianità, senza dimenticare l’incognita della responsabilità in caso d’infortuni.
Eppure, l’associazionismo in Alto Adige continua a fiorire: se un tempo erano bande musicali, compagnie di Schützen o di Vigili del Fuoco a far la parte del leone, oggi ci si occupa di tutto e di più e la base di soci è sempre più sfaccettata. Tra le “new entries”, ci sono anche le liste civiche, sorte negli ultimi due decenni.
Naturtreff Eisvogel è una di queste associazioni: guidata dal presidente Klaus Graber e scaturita da un gruppo di fotografi e
appassionati della natura, oggi conta oltre 480 membri (si veda l’intervista). Il gruppo è cresciuto nel tempo, le iniziative si sono moltiplicate e in breve tempo, oltre all’osservazione degli animali, all’ordine del giorno si sono aggiunti temi come la gestione dei soci e la copertura assicurativa. “Se s’intende puntare a un’amministrazione efficiente, è necessario un enorme dispendio di tempo”, ci rivela Graber.
Grandi sfide
Il termine “associazione” definisce un’unione di persone che si propongono di perseguire uno scopo comune: far del bene, evadere dalla quotidianità o semplicemente stare insieme. In un’epoca dominata dall’individualismo, in un universo sempre più complesso, le associazioni offrono la risposta a chi è in cerca di sicurezza, identità e di un “senso della vita”. Jochen Schenk, che ha studiato management delle associazioni, oggi riveste la carica di presidente dell’ASC Olang e quella di vicepresidente di Assisport Alto Adige, oltre a essere, all’interno della Cassa Raiffeisen Brunico, il primo interlocutore per queste organizzazioni. Solo nell’area di Brunico se ne contano 800, di cui 600 sono clienti della Cassa Raiffeisen.
“Obblighi di legge, controlli e sicurezza dei dati stanno diventando sempre più gravosi: è necessaria una risposta politica”, è il parere di Schenk. Ciò nonostante, l’Alto Adige vanta una situazione privilegiata: le associazioni lavorano in maniera professionale e si occupano dei temi più disparati. Certo, anche qui le condizioni stanno cambiando e i sussidi pubblici non arrivano più come accadeva un tempo, ma Schenk non lo giudica negativamente: “Nel corso dei decenni,i copiosi contributi hanno annientato la fantasia: oggi le associazioni devono riflettere sul loro futuro, ripensare le strutture consolidate e puntare all’essenziale”. Inoltre, le sponsorizzazioni sono sempre più rare anche perché, per le grandi aziende, il “piccolo” mercato altoatesino è poco appetibile.
5.000 associazioni
Nel 2011 (non esistono dati più recenti), l’istituto provinciale di statistica ASTAT contava 4.927 organizzazioni non a scopo di lucro, di cui il 60 percento operante negli ambiti cultura, sport e tempo libero, seguiti da attività sociali e protezione civile (11 percento) e dalle associazioni ambientali (7 percento). Due terzi sono iscritti nel registro provinciale delle organizzazioni di volontariato che, in Alto Adige, rappresentano il dieci percento delle unità economiche attive, impiegando il 4,5 percento dei lavoratori retribuiti. Con 3.008 operatori volontari ogni 10.000 abitanti, la provincia di Bolzano è al vertice nella classifica nazionale. A causa dell’esiguità delle risorse finanziarie, sempre più associazioni si fanno carico di compiti pubblici: ad esempio, nel settore socio-sanitario, si registrano 33 enti no profit ogni 100 imprese.
Assicurazione
Un tema delicato è quello assicurativo. Norbert Spornberger di Raiffeisen Servizi Assicurativi ci spiega che, per le associazioni, valgono le stesse regole che per tutti gli altri: “Se arreco un danno a terzi, ne devo rispondere”. Ciò implica conseguenze di tipo civilistico e penale ogni qualvolta il membro di un circolo danneggia qualcun altro. Se invece un socio si fa male per colpa propria, l’associazione non ne risponde. “In realtà, i nostri contratti coprono tutte le evenienze”, aggiunge Spornberger. Anche se l’organizzazione opera all’insegna della massima correttezza, è facile incappare in una denuncia e, pur in caso di assoluzione, spesso bisogna farsi carico delle spese legali. Per questo, Spornberger consiglia di stipulare una polizza di tutela legale.
Un futuro assicurato
Nonostante tutte le difficoltà, le associazioni non hanno perso la loro attrattiva. “La situazione, qui da noi, è favorevole”, afferma Schenk, “e anche i giovani hanno voglia di partecipare: basta solo coinvolgerli e farli lavorare a favore delle loro idee”. Le Casse Raiffeisen da sempre incoraggiano e supportano l’associazionismo: con conti correnti agevolati, in occasione di acquisti o manifestazioni, con soluzioni assicurative specifiche o attraverso altri strumenti, come la VereinsCloud di Raiffeisen OnLine (vedi articolo a pag. 18). “Ogni Cassa Raiffeisen ha studiato un’offerta ad hoc”, riferisce Schenk. Tuttavia, qualunque sia il sostegno ottenuto, vale sempre un principio: un’associazione può essere forte solo quanto lo sono i suoi membri.
Per saperne di più: www.raiffeisen.it
“Impiegare il tempo libero a favore delle persone e della natura”
L’associazione Naturtreff Eisvogel cerca di sensibilizzare le persone sulla varietà del nostro paesaggio culturale.
Il presidente Klaus Graber ci spiega come.
Sig. Graber, quali sono le origini della Sua associazione?
Klaus Graber. All’inizio eravamo un gruppo di appassionati della natura e fotografi impegnati nell’avvistamento degli uccelli nei prati rivieraschi intorno a Brunico. Abbiamo così organizzato una mostra fotografica, per illustrare alla popolazione ciò che la natura ha da offrire. Quindi il gruppo si è ingrandito, le iniziative si sono moltiplicate e si è giunti alla costituzione ufficiale dell’associazione.
Cosa fa di preciso l’associazione?
Klaus Graber. Il nostro obiettivo è sensibilizzare le persone secondo il motto: “Vivere la natura, comprenderla e tutelarla”. Nel 2015 abbiamo organizzato 64 eventi pubblici, tutti a titolo volontario. Inoltre, nelle televisioni dell’area germanofona è stato trasmesso il film “Auenlandschaften in Südtirol” (Paesaggi rivieraschi in Alto Adige, NdT). Ma collaboriamo anche con comuni e altri enti per promuovere misure che possano accrescere la varietà del nostro paesaggio.
Chi coordina l’associazione e da dove provengono i soci?
Klaus Graber. Oltre al direttivo, esiste un nucleo attivo composto da 40-50 persone, tra cu molti esperti naturalisti, fotografi e appassionati. Per noi è importante una composizione eterogenea per età, ma anche una folta rappresentanza delle diverse categorie professionali. La maggioranza dei nostri soci viene da piccoli paesi di campagna.
Qual è l’aspetto più appagante di quest’attività?
Klaus Graber. Amo impiegare il mio tempo libero a favore dell’uomo e della natura, all’interno di una comunità straordinaria.
Cerchiamo di motivare le persone a impegnarsi attivamente per la tutela ambientale: anche se può sembrare ovvio, non è sempre così.
E cosa c’è di più bello di persone felici in una natura incontaminata?
Cenni biografici
Klaus Graber, socio fondatore e presidente dell’associazione Naturtreff Eisvogel, è attivo anche in numerose altre organizzazioni;
oltre a lavorare per la “Volkshochschule” altoatesina, coordina diversi progetti in Italia e all’estero.