Le donne in posizioni di comando – Il coraggio di esserci e partecipare
Ad aprile, in molte Casse Raiffeisen si tengono le elezioni per il rinnovo degli organi direttivi. Abbiamo cercato di capire quali esperienze ha alle spalle la consigliera Claudia Messner e se considera un vantaggio il pluralismo all’interno di un’istituzione.
Signora Messner, da quasi due anni ricopre la carica di consigliera per la Cassa Raiffeisen della Valle Isarco. Da cosa è stata motivata questa scelta?
Claudia Messner. È stata una decisione spontanea. Un membro uscente mi aveva chiesto se fossi interessata a candidarmi ma, non provenendo direttamente dal mondo finanziario o economico, nutrivo qualche dubbio. Tuttavia, il fatto che la filosofia Raiffeisen si spinga ben oltre i temi bancari, mi ha fatto venir voglia di accettare la sfida, rinfrancata dagli incoraggiamenti dei miei conoscenti.
Quali esperienze ha maturato sino ad oggi?
Claudia Messner. Il nostro consiglio d’amministrazione è composto, in maniera equilibrata, da membri di lunga data e volti nuovi, uomini e donne provenienti dai settori più disparati. Il clima al suo interno è caratterizzato dalla collaborazione nel segno del rispetto e da discussioni paritetiche e, per questo, la mia esperienza è positiva. Inoltre, grazie all’ampia proposta formativa, sono cresciuta professionalmente e oggi posso affrontare meglio i miei compiti.
Quindi, ritiene che il pluralismo sia un vantaggio?
Claudia Messner. Sono convinta che un ampio ventaglio di competenze, esperienze e personalità non possa che fare bene. I team misti, e ciò è confermato da molti studi, comunicano più apertamente, pensano in maniera più approfondita e lavorano con maggiore creatività. I soci sono i principali stakeholder delle Casse Raiffeisen: per questo è giusto che la loro diversità e ricchezza si rifletta anche nella composizione del CdA.
In ambito economico operano numerose donne qualificate, ma solo poche occupano posti negli organi direttivi. Come se lo spiega?
Claudia Messner. Spesso, a parità di qualifiche e capacità, le donne hanno meno fiducia in se stesse, oltre a lavorare raramente in squadra. A prescindere dai titoli di studio, la questione delle competenze è sollevata più spesso con riferimento alle donne e talvolta viene agitata come uno spauracchio. Non dimentichiamo, infine, che i molteplici ruoli di una donna, dalla gestione domestica all’educazione dei figli, sottraggono molto tempo.
Per quale motivo una donna dovrebbe candidarsi al posto di consigliera?
Claudia Messner. È importante che le donne si assumano delle responsabilità e contribuiscano a determinare, con la loro visione, il mondo dell’economia e della società. In fin dei conti, rappresentiamo oltre la metà della popolazione e, anche tra i soci della Cassa Raiffeisen della Valle Isarco, siamo più numerose dei maschi.
Secondo Lei, cosa si potrebbe fare per convincere più donne a candidarsi?
Claudia Messner. È necessario coinvolgerle più attivamente, facendo un’opera di sensibilizzazione e incoraggiandole ad assumersi delle responsabilità. Le donne che rivestono già questi ruoli possono fungere da moltiplicatrici. Naturalmente è importante dare visibilità e attribuire loro ruoli di responsabilità anche all’interno della banca, ad es. nelle vesti di presidentessa o vice. In Alto Adige operano già svariate reti e iniziative civiche per future consigliere, mentre la Federazione Raiffeisen ha istituto il gruppo di lavoro “Più donne nella gestione delle cooperative”, che si muove in questa direzione.