Economia, necessario un ripensamento
Sono tre gli obiettivi che i leader mondiali stanno perseguendo attualmente. Primo: dopo la pandemia, è necessario generare crescita per contrastare una crisi di povertà. Secondo: il nostro pianeta dev’essere convertito il prima possibile in un’ottica sostenibile. Terzo: devono essere ridotti gli squilibri sociali che minacciano la nostra democrazia.
Foto: Helmuth Rier
Tuttavia, questi obiettivi si scontrano con i propri limiti: la crescita, al pari della trasformazione economica, implica un maggior consumo di risorse, mentre uno sviluppo più accelerato è frenato dalla carenza di materie prime e personale specializzato. Ciò che stiamo vivendo ora è un vero e proprio “shock di offerta”, una situazione praticamente inedita: il coronavirus ci ha messo davanti agli occhi i limiti della globalizzazione, interrompendo le catene di fornitura internazionali.
Tutto ciò sta causando aumenti di prezzi come non li vedevamo da decenni e questo sta mettendo a dura prova l’economia. Ma, a lungo andare, uno shock di offerta porta a un ripensamento. In futuro, è probabile che lo stoccaggio di beni diventerà più importante del “just in time”, il commercio internazionale verrà rimesso in moto e le innovazioni tecnologiche saranno ulteriormente incentivate.
Nel 2022, entreremo in una fase di crescita più distesa, con prezzi in discesa a causa della perdita di potere d’acquisto scatenata dagli attuali aumenti. Poiché le banche centrali vogliono contribuire alla transizione ecologica dell’economia, fornendo agli Stati la necessaria liquidità, non agiranno sulla leva dei tassi né assisteranno senza far nulla a una riduzione della massa monetaria.
Di conseguenza, anche per il prossimo anno, i mercati finanziari potranno godere di un solido sostegno: una buona notizia per gli investitori.