IPS, si procede a grandi passi
A giugno 2019, è stata creata Raiffeisen Südtirol IPS Soc. coop. (RIPS), gettando così le basi per l’organizzazione di un sistema di tutela istituzionale (IPS) delle Casse Raiffeisen. Alexander Gasser, presidente di RIPS, ci aggiorna sullo stato di avanzamento del progetto.
Sig. Gasser, ci ricorda brevemente cos’è RIPS e a che scopo è stata costituita?
Alexander Gasser. Raiffeisen Südtirol IPS Soc. coop. (RIPS) è sorta il 14 giugno 2019 allo scopo di creare e gestire un sistema di tutela istituzionale (IPS) per i propri soci. Vi hanno aderito le 39 Casse Raiffeisen, la Cassa Centrale e RK Leasing Srl. Come noto, a seguito della riforma del credito cooperativo italiano del 2016, le Casse Raiffeisen avrebbero dovuto unirsi per dare vita a un gruppo bancario guidato da una società per azioni in veste di istituto capofila, ma un emendamento alla legge del 2018 ha dato il via libera a una normativa ad hoc per l’Alto Adige. Di conseguenza, al posto di un gruppo bancario è stato possibile costituire un sistema di tutela istituzionale, che consente di preservare l’orientamento e l’autonomia delle Casse Raiffeisen.
Quali sono i compiti di un tale sistema di tutela?
Il suo compito consiste nello scongiurare difficoltà economiche incombenti presso i soci, garantendo la necessaria liquidità e solvibilità. Affinché sia possibile agire preventivamente, viene attuato un regolare sistema di monitoraggio che evidenzia tempestivamente eventuali anomalie o situazioni di criticità nell’attività ordinaria dei suoi membri. In caso di bisogno, RIPS dispone di meccanismi di intervento e risorse finanziarie per il ripristino della stabilità, al cui scopo è stato istituito un fondo di garanzia di 9,178 milioni di euro. In base ai calcoli attuali, tale dotazione crescerà gradualmente fino a toccare i 92 milioni nel 2028.
Quali sono stati gli sviluppi dalla costituzione di RIPS?
Nel primo esercizio abbiamo dato massima priorità alla richiesta per il riconoscimento ufficiale del sistema di tutela istituzionale, formalizzata alla Banca d’Italia il 31 dicembre 2019. Ci siamo inoltre occupati intensamente della parte organizzativa e del relativo know-how. Il riconoscimento ufficiale dell’IPS da parte dell’organo di vigilanza non è ancora avvenuto: l’iter di approvazione ha subito dei ritardi, non ultimo a causa della pandemia di coronavirus. Tuttavia, continuiamo a dialogare con l’istituto, fiduciosi di tagliare questo importante traguardo nel corso dell’anno.