Magazine 05/15 -

Vacanze sostenibili in Alta Venosta

Tra i clienti più esigenti, è in voga la tendenza di soggiornare in una struttura regionale, biologica e sana. Per capirne di più, abbiamo visitato il primo bioHotel certificato dell’Alto Adige.

“Siamo stati i primi in Italia a ottenere questa certificazione, conferita esclusivamente alle aziende che si sono poste come obiettivo una gestione all’insegna della sostenibilità e che sono state in grado di raggiungerlo in maniera comprovata”, ci riferisce Friedrich Steiner, titolare e chef de cuisine dell’Hotel ­Panorama a Malles.

 

Prodotti regionali

“Ci sta molto a cuore adottare un approccio integrato nell’amministrazione della nostra impresa, sensibilizzando collaboratori e ospiti sui temi della sostenibilità e dell’ecologia”, aggiunge Steiner, sintetizzando così la sua filosofia. Con un occhio rivolto sempre ai cicli economici locali, vengono prediletti alimenti regionali, molti dei quali di produzione propria o provenienti da agricoltura biologica certificata. Pere Pala, fragole, albicocche, mele, prugne, ciliege, vinacce e cotogne vengono trasformate in pregiate grappe nella distilleria aziendale.

Gestione delle risorse

Naturalmente, l’utilizzo di prodotti biologici in cucina non è l’unico obiettivo: una gestione accurata delle risorse, che preveda la separazione delle materie riciclabili, è ormai un’ovvietà. Anche nell’edilizia si presta attenzione all’impiego di materiali naturali che, da un lato consentono il risparmio energetico attraverso un’efficace azione isolante e, dall’altro, assicurano il corretto smaltimento. Quali altre caratteristiche deve presentare un bioHotel per fregiarsi di tale titolo? Garantire, ad esempio, l’impiego di detergenti naturali, nonché la corretta eliminazione dei rifiuti superflui, ma anche il recupero dell’energia termica ed elettrica da fonti a impatto zero, come teleriscaldamento o impianti a cippato. “La sostenibilità ambientale della nostra azienda si riflette anche nelle dotazioni naturali ­dell’hotel, nell’impianto solare per la preparazione dell’acqua calda e nella cisterna per il recupero dell’acqua piovana, utilizzata per la pulizia delle toilette”, prosegue ancora Steiner, non senza una punta d’orgoglio. Come ci ricorda il responsabile del progetto, Roland Furger, l’oneroso acquisto della distilleria è stato finanziato grazie a un credito agevolato di Ethical Banking.

 

Per saperne di più: www.ethicalbanking.it/146d529.html

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